Funerale Civile

Se fino a pochi anni fa il funerale religioso era nei fatti l’unica opzione praticata alla scomparsa di una persona cara, sempre più spesso si ha ormai a che fare con il funerale civile, quindi con un ultimo saluto che, pur conferendo tutti gli onori del caso al defunto e assolvendo anche alla sua funzione di espressione del cordoglio di familiari e amici, non abbia alcun legame con i riti funebri religiosi, siano essi cattolici, ebraici, islamici o di altra fede.

Perché si tenga un funerale civile in luogo di quello religioso basta la semplice volontà dei familiari: questi, nella scelta, sarebbero naturalmente tenuti a seguire le volontà del defunto, siano state queste chiaramente espresse dallo stesso o deducibili dalle sue azioni in vita. Sebbene la libertà della famiglia sia in questo caso piena, sarebbe infatti quantomeno singolare predisporre funerali religiosi per una persona che in vita si è sempre professata atea, esattamente come lo sarebbe l’organizzare un funerale civile per un credente.

Funerale civile: l’organizzazione

Lo svolgimento di un funerale religioso è, per lo meno a grandi linee, chiaro ai più: ma come si svolge invece un funerale civile? Come organizzare una cerimonia che dia il giusto e caloroso saluto al defunto, anche senza ricorrere alla ritualità delle esequie religiose? Queste infatti sono chiaramente definite, prevedono una precisa sequenza di azioni che rendono il rito conoscibile, riconoscibile e, tutto sommato, libero da tensioni organizzative e imprevisti. Così non avviene per il funerale civile, che è assolutamente libero e può essere gestito in modi diversi dalla famiglia. Una libertà che, se da un lato può essere feconda, dall’altra può creare problemi nella gestione dell’ultimo saluto, in quanto i convenuti potrebbero non sapere come comportarsi e si potrebbero creare momenti di imbarazzo.

Ricordiamoci infatti che, soprattutto nel caso del funerale civile, che si organizza di norma quando il defunto era ateo e non credeva quindi in una vita dopo la morte, il funerale non serve al defunto stesso, ma a chi resta: per piangerlo, per onorare la sua vita, per ricordarlo, per consolarsi a vicenda. L’officiante dl funerale civile sarà un parente, un amico o anche – e questa potrebbe essere la scelta migliore – un professionista che saprà organizzare e guidare la cerimonia perché sia dignitosa, rispettosa, ben gestita e il più vicina possibile allo spirito del defunto. Sono sempre di più infatti le imprese di onoranze funebri che propongono questo servizio, semplificando di molto la gestione delle esequie alla famiglia.

Funerale civile: cosa prevede

Il funerale civile si svolge di norma nella Sala del Commiato, se il Comune ne ha una a disposizione. Altra opzione è quella di utilizzare a tale scopo la Sala della Memoria, quella di norma destinata ad accogliere parenti e amici nel caso in cui il defunto sia sottoposto a cremazione. Infine, è possibile optare per luoghi privati, siano essi l’abitazione del defunto, la sala di un albergo o un altro luogo atto ad ospitare i convenuti per il rito funebre.

Per quanto riguarda la cerimonia, come si diceva il funerale civile non ha uno schema organizzativo fisso: il rito consta di norma in riflessioni sulla vita e sulla morte, letture di natura non religiosa, ricordi del defunto. L’officiante sarà un familiare, un amico o una persona con una preparazione professionale specifica, in grado quindi di gestire l’intera cerimonia in modo consono.