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Riti Funebri

I riti funebri si differenziano molto innanzitutto a seconda del fatto che si tratti di un funerale religioso o di un funerale civile, quindi a seconda della religione di riferimento. I riti funebri sono infatti diretta espressione di una civiltà, del suo rapporto con la morta e con ciò che c’è dopo di essa, dal momento che la stragrande maggioranza delle religioni prevede un’esistenza (anzi, spesso la “vera esistenza”) una volta abbandonato il mondo terreno. I riti funebri che si svolgono in Italia vedono una netta prevalenza del rito funebre cattolico, cui si accodano il rito laico, il funerale ebraico e il funerale islamico. Vediamo questi riti funebri nelle loro caratteristiche principali.

Riti funebri: il funerale cattolico

Tra i riti funebri, quello più diffuso in Italia è di certo il funerale cattolico che prevede, se possibile, l’estrema unzione prima del decesso o, se non possibile, la benedizione della salma da parte del sacerdote. Il deceduto viene vestito con un abito elegante, così che possa essere presentabile durante la veglia funebre, che si tiene presso l’abitazione o la camera mortuaria. Di norma in questa occasione i visitatori si presentano nelle ore serale, così che la famiglia durante il giorno abbia modo di occuparsi delle incombenze pratiche. Durante la veglia ci si raccoglie intorno alla salma, si prega per il defunto, si ricorda la sua vita e si cerca consolazione l’uno nell’altro. Il giorno del funerale, le campane della chiesa suoneranno a lutto e si tiene la messa da Requiem, dedicata appunto all’ultimo saluto ai defunti. Il corpo del defunto viene posto davanti all’altare, con i piedi verso di esso e la testa verso la porta, mentre la bara è di norma coperta di fiori. Il sacerdote asperge la bara con acqua santa e incenso, simbolo la prima del battesimo e il secondo del rispetto che i cristiani devono al corpo in attesa della resurrezione dei morti. Il sacerdote invoca il riposo eterno e l’assoluzione dei peccati per il defunto, così che possa essere accolto nel regno di Dio.

La salma viene quindi portata al cimitero, dove si tiene il rito del Commiato. Il corpo deve essere sepolto in terra consacrata, ma dal 1963 la Chiesa consente – unica tra le grandi religioni monoteiste – la cremazione.

Riti funebri: il funerale ebraico

Tra i riti funebri religiosi, una menzione merita anche il funerale ebraico, che interessa le numerose comunità ebraiche presenti in Italia. I riti funebri ebraici differiscono nei riti e nelle tradizioni, ma hanno alcune caratteristiche salienti in comune. Il funerale ebraico viene gestito dai parenti più stretti, che prima di tutto contatteranno il rabbino. Ogni comunità ebraica può contare su una “società di sepoltura” costituita da donne per le donne e da uomini per gli uomini, che si occupa di preparare la salma e assisterla, dal momento che il defunto non può mai essere lasciato solo fino al momento della sepoltura. Questa dovrà avvenire il prima possibile per preservare l’integrità del corpo. Gli occhi e la bocca del defunto, che sarà tenuto con i piedi verso la porta, vengono chiusi e il viso coperto da un foglio. Il defunto viene purificato con l’acqua, vestito con un sudario bianco e posto in una bara di legno semplice. La salma viene inoltre avvolta nel Tallith, lo scialle di preghiera. I parenti più stretti strapperanno una parte delle loro vesti in segno di dolore.

Per quanto riguarda la sepoltura, nel rito funebre ebraico il corpo deve essere posto nella terra, non sono quindi consentite imbalsamazione e cremazione. La sepoltura deve avvenire se possibile in un cimitero ebraico o nel settore ebraico di un cimitero municipale. Al termine del funerale tutti i partecipanti si laveranno le mani, segno di purificazione ed enfasi sulla vita. Il lutto per un parente stretto, chiamato Shivah, dura sette giorni: in questo periodo saranno amici o parenti a prendersi cura della famiglia del defunto.

Riti funebri: il funerale islamico

Tra i diversi riti funebri, anche quello islamico sta sempre più prendendo piede in Italia a seguito dell’aumento della popolazione araba. I riti funebri musulmani differiscono a seconda del gruppo di appartenenza, ma anche in questo caso troviamo delle caratteristiche comuni. Innanzitutto tutti i riti funebri islamici prevedono dignità e poca esternazione del dolore: la disperazione per la morte di un proprio caro significherebbe infatti avere poca fiducia in Dio, che in realtà attraverso la morte ha chiamato la persona alla vita vera.

La misericordia di Dio fa sì che egli accetti il pentimento in fin di vita e anche le intercessioni che i vivi fanno per il defunto: ecco perché più persone lo omaggeranno, più la sua anima sarà ricompensata.

Al defunto vengono chiusi occhi e bocca, mentre qualcuno della famiglia (anche con in concorso di più parenti, se necessario) provvederà immediatamente a saldare qualsiasi debito il defunto abbia ancora. Dopo il lavaggio della salma, questa viene profumata e avvolta in un sudario bianco di stoffa semplice. Per evitare l’imbalsamazione, la sepoltura dovrebbe avvenire il giorno stesso. Il rito funebre prevede la Salatul janazah, una preghiera collettiva che si tiene di norma fuori dalla moschea: dovrebbero prendervi parte tutti i fedeli, anche coloro che non conoscevano il defunto.

La salma deve essere sepolta in un cimitero musulmano, dove verrà posta su un fianco con la testa rivolta verso la Mecca. Non sono concesse le cremazione né la tumulazione fuori dalla terra. Se la legge lo consente, non si utilizzano bare. Il funerale è semplice, senza ostentazione, e di norma non si usano lapidi, fiori o mausolei.

Il lutto per i familiari dura tre giorni, per le vedove quattro mesi e dieci giorni.

Riti funebri: il funerale laico

Tra i riti funebri anche quello laico, non legato ad alcuna religione, prende sempre più piede ed è un segno di rispetto verso quelle persone che in vita non hanno espresso vicinanza ad alcuna fede. Per questo tipo di rito religioso, potete consultare la sezione sul Funerale Civile.

 

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